Simone Corsini | Tecnico sospensioni per moto e auto da competizione
Simone Corsini |Tecnico sospensioni per moto e auto da competizione

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La vittoria nel World SBK!

L’anno 2020 chi lo dimenticherà…nessuno…un po' per il covid, il lockdown, l’ansia di non sapere cosi ci aspettava…il dispiacere nel vedere il reparto ospedaliero messo in ginocchio…ecc. anche io non lo dimenticherò, perché i test invernali e la prima gara australiana furono svolti come ci aspettavamo ma al rientro dall’Australia giunti a Doha non sapevamo neanche se saremmo rientrati a casa. Da quel giorno tutto è cambiato, se non tutto, tanto. Passata la bufera e ripreso il lavoro in pista cominciammo con i test sbk di Misano a giugno. Due giorni di lavoro, dove cominciavamo a pensare che avevamo qualcosa di grande da poterci giocare….in quei due giorni, tutti gli ingressi in pista miglioravamo i nostri tempi e il feeling moto-pilota. Quel tempo di 1,33,5 fatto con gomma da gara ci lasciò stupiti. Micheal Rinaldi e la nostra Ducati erano un tutt’uno. E quel video del giro di Misano aveva dell’incredibile. Sembrava di vedere la moto di un video gioco. Anche la stampa commentò quasi incredula e noi avevamo quella smania di tornare in pista perché sapevamo davvero di potere fare ciò. Il calendario storpiato e ridotto ad 8 gare totali compresa l’Australia non ci piaceva. Cominciammo a fine luglio con Jerez, Portimao, la doppia di Aragon, Barcellona, Magny cours, e l’Estoril. A Jerez in gara 2 ci trovammo subito sotto il podio con un quarto posto e primi degli indipendenti dopo che in gara uno avevamo fatto sesti e in spr undicesimi. Da questo quarto posto è stato sempre un crescendo. A Portimao nelle gare lunghe un quinto posto e un sesto posto, entrambi primi indipendenti ci stavano quasi stretti ma eravamo costantemente a lottare con quelli che contano in tutti i turni. Ancora eravamo un pelo in difficolta nella gara corta perché non eravamo velocissimi subito, ma nella gara lunga dopo metà gara cominciavamo ad essere quasi imbattibili. Cominciavamo a scoprire vari segreti del v4 e ad avere conferme su cose scoperte nell’anno precedente insieme a Laverty. Questo ci faceva fare la differenza durante i fine settimana di gara. Il feeling migliorava di giro in giro e anche noi nel box stavamo bene e ci divertivamo. Sapevamo cosa stavamo facendo, non ci veniva a caso o per caso.

A fine agosto arrivava la doppia di Aragon, la prima volta che correvamo due domeniche consecutive sullo stesso circuito. Nel primo fine settimana Micheal mise a segno un quarto e quinto posto entrambi primi indipendenti e un ottavo in gara corta….noi eravamo già contenti. Per noi era molto, eravamo più costanti delle due Ducati ufficiali. Poi dopo qualche giorno di riposo cominciava il secondo week end di Aragon. Già dal venerdì eravamo costantemente nella prima posizione. Eravamo euforici ma continuammo a lavorare e a cercare di migliorarsi. In superpole segnammo il secondo tempo. In gara 1 saremmo partiti dalla prima fila…è impressionante la prima fila in sbk, come anche nelle altre categorie, ma quando mi son girato, ho visto, Redding, Lowes, van der mark, chaz davies, tom sykes, Bautista….erano tutti dietro eccetto Rea. Quella gara 1 l’abbiamo vinta. Nessuno ce l’ha regalata. Siamo stati in testa abbiamo lottato con il 6 volte campione del mondo e siamo andati via…non abbiamo vinto perché sono caduti o ritirati, abbiamo vinto perché siamo stati i più forti. Quando Rinaldi e la nostra Ducati passarono sotto la bandiera a scacchi feci un urlo con mille lacrime….piangevo, piangevo e piangevo, non riuscivo a credere a cosa avevamo fatto. Quel pomeriggio ero stordito da tutto quello che succedeva intorno, foto, urli, cori, podi, tutto il paddock ci fece i complimenti, eccetto qualche piccolo invidioso. Mi arrivarono mille messaggi sul telefono…più di 300. Tutto fu indescrivibile. Un sogno di una vita che si avverava. Vincere una gara di sbk con la nostra moto, una moto diversa da tutte le altre. Non una moto ufficiale, una moto nostra. Per noi il campionato poteva finire in quel momento, invece d li venivano altri podi e altri primi indipendenti. Domenica di gara 2 ad Aragon segnammo un terzo e un secondo posto. Da li dopo due settimane andammo a Barcellona e dopo un venerdi difficile non avendo fatto i test e alcune mosse giuste sul setup della moto tornammo nelle posizioni che contano. In ogni ingresso in pista andavamo sempre più forte e in gara 2 ci potevamo giocare un'altra vittoria…sarebbe stata un'altra vittoria…sapevamo che Micheal e la nostra moto erano i piu veloci….purtroppo un guasto tecnico al motore dal terzo giro ci ha fatto stare col fiato sospeso fino all’ultimo ma al penultimo giro siamo stati costretti al ritiro. Capita, le corse sono anche questo. Magny cours e l’Estoril hanno confermato il nostro lavoro e le nostre posizioni coronando il risultato di primo team indipendente nel campionato 2020. Questo ha cambiato molte cose, una gran soddisfazione personale, una pagina in più da aggiungere al curriculum, il mio primo anno con le sospensioni Ohlins racing, e la considerazione di noi nell’ambiente Ducati e sbk che in pochi hanno.

Il campionato italiano purtroppo ho potuto seguirlo poco, perche i calendari molto ristretti, facevano si che nelle domeniche del mondiale sbk in italia si svolgessero le gare del campionato italiano. Nonostante tutto con il buon lavoro svolto nell’inverno e in due gare dove ero presente, sia nella categoria di Premoto3 con Liguori, Colombi, e Villani nel team Pasini racing, che nella Supersport 300 di De Gruttola e Marfurt con le Ktm del team runnerbike, è stato possibile fare podi, vittorie e belle gare dove si giocavano la vittoria fino all’ultima curva. Mentre ero su altri circuiti, le moto che seguo con grande passione, vincevano anche in italia. Senza dubbio è stato un anno vittorioso, molto vittorioso…e speriamo che si vada ancora a migliorare. 

Il grande passo in sbk, Ducati!

IL 2019: UN'EVOLUZIONE TECNICA E PERSONALE.

In questi due mesi di quarantena del 2020 mi sono messo più volte a pensare su come era stata la stagione passata. Spesso non abbiamo tempo per riflettere, presi dal continuo rincorrere lavorativo. La stagione 2019 è stata indescrivibile, indescrivibile per davvero. Il passaggio da Kawasaki a Ducati nel mondiale SBK ha segnato un grande passo avanti ma, con esso, anche tante incertezze: lavori da svolgere in modo differente, metodi differenti, procedure da rispettare, tante persone a cui dover rendere conto, dai dirigenti di Ducati, al nuovo pilota Eugene Laverty, molto tecnico e veloce, ai giornalisti continuamente presenti nel box. Si può dire che in pochi hanno avuto l'onore di lavorare con Laverty e quindi un po' di ansia veniva percepita da tutti noi. Effettivamente, giorno dopo giorno, ho capito e imparato a gestire tante situazioni nuove che mi hanno permesso di fare uno scalino, nel comportamento e nella tecnica sul lavoro. Laverty senza dubbio è un pilota di quelli veri. Il lavoro fatto da Bitubo e con Bitubo è stato preciso e di una crescita tecnica esponenziale. In pochi ci avrebbero scommesso e invece è nata una stagione indimenticabile.

La prima settimana in australia, la prima parte di fine settimana in Thailandia e il podio sfiorato e il sesto posto a Aragon faceva capire che eravamo sulla giusta strada. Ho imparato a riflettere in modo diverso e capito cose che con altri piloti non riesci a interpretare e far apprezzare. Purtroppo l'importante infortunio nel venerdi a Imola ha compromesso la stagione, una stagione che poteva essere constantemente nei primi 6 e avrebbe dato una carica incredibile. Ma il rientro a Laguna seca con due polsi disastrati ha insegnato ancora, giorno dopo giorno abbiamo migliorato costantemente fino a tornare nelle prime 6-7 posizioni. Ho visto e compreso che un buon tecnico non è quello che si fa vedere, ma quello che anche nel retrobox è sempre presente dando un importante sostegno al pilota e alla moto.

Infatti proprio nel fine settimana di Laguna seca ho avuto la soddisfazione più importante, che mi ha cambiato il proseguo della stagione. Ho capito che Eugene si fidava di me.

Da quel momento la stagione prendeva ancora un altro sapore e a breve sarebbero arrivati altri grandi riconoscimenti che non sto a raccontare e mi tengo per me. Sensazioni e momenti che io non so raccontare con le parole ma che, senza dubbio, succedono a pochi. In qatar poi abbiamo concluso con un 6° posto che ha lasciato una scia invernale molto positiva.

Nel Campionato italiano invece succedeva quello che forse non è mai successo a nessuno...o forse a pochi. Io seguivo tre Team e con tutti e tre nello stesso fine settimana del Mugello abbiamo vinto le tre gare....vincere con tutte le moto che seguivo nello stesso fine settimana e in tre categorie diverse. In Pre moto 3 con Farioli e il Team Pasini racing, in Supersport 300 con Marino e il team Runnerbike, e nel National 600 con Magnoni e il Team TMF.

Con Magnoni abbiamo vinto il campionato del National 600 con due gare di anticipo. Un po' peggio la stagione con la supersport 300 con le ktm del Team Runnerbike dove con piloti esordienti e non, non è andato come ci aspettavamo.

Invece con Fillippo Farioli al primo anno in Premoto3 è stato un crescendo giornaliero....Partendo nelle prime gare dalle retrovie, dopo un mio lavoro di settimane sulle sospensioni e del team sulla messa a punto del motore, sella e aerodinamica della moto ha portato Filippo a tirar fuori il talento che è in lui facendo pole position, vittorie, giri veloci e a lottare per la vittoria del campionato che poi purtroppo, non è andata cosi, ma ci ha tenuto col fiato in sospeso fino all’ultima curva e senza dubbio per noi è stato come vincerlo. Filippo per me è uno dei giovani piloti con più talento a livello italiano. E lavorare con i bambini mi ha fatto riscoprire il bello e la genuinità che ancora ci può essere in questo sport quando ci sono genitori intelligenti alle spalle.

Un 2018 tra gioie e dolori

il 2018 è stata una stagione di corse entusiasmante perche siamo stati vincenti in molti campionati dei quali seguivo.  Non è stato cosi però con il mio tema storico nel mondiale sbk e supersport dove al contrario è stato un anno molto sofferto e doloroso.

E' stato anche l'anno dove ho cominciato a lavorare con due team nella classe minore della supersport 300, il team Runnerbike con ktm390 nel campionato italiano e il team ParkinGO con le kawasaki 400 nel mondiale.

Entrambi esperienze bellissime perchè ho imparato velocemente i comportamenti delle moto e dei piloti e lottando e vincendo su tutti i circuiti mondiali e nazionali.  Con il team ParkinGo ho fatto un bel lavoro di sviluppo sulle moto migliorandole di gara in gara ma gia alla prima gara segnammo un strepitosa pole position dando quasi un secondo di distacco con Mika Perez al secondo. Abbiamo segnato varie pole positiion, prime file, un sacco di giri in testa, rimonte instancabili e podi in molti circuiti. Bellissimo il podio di Misano con i nostri tifosi. 

Ci siamo giocati la vittoria del campionato fino all'ultima curva (nel vero senso della parola) di Magny Cours che era l'ultima gara della stagione e abbaimo concluso secondi in classifica per un solo punto, punto perso proprio durante l'ultima gara a causa di mille sorpassi mozzafiato. quel unto però ce lo siamo giocati nella caduta ad Assen quando Perez era in testa.  Un grazie immenso a Mika Perez per la sua tenacia, velocità e soddisfazione data in questo 2018.

Per il secondo pilota Rovelli pur essendo veloce e lo ha dimostrato, purtroppo è incappato in tanti problemi tecnici che lo hanno messo in difficolta nella concentrazione e omogeneità di risultati.

Alla prima stagione delle supersport 300 nel campionato mondiale essere vice campione del mondo è stato una grande emozione e soddisfazione

Nel campionato italiano situazione simile a quella del mondiale, anzi ancora superiore. Bellissimo il team Runnerbike creato da amici motociclisti con una passione per le corse da anni, le ktm 390 e due piloti formidabili. Thomas Brianti e Doti Lee. Anche qua lavoro simile a quello fatto nel mondiale. Ho cominciato a fare uno sviluppo delle sospensioni da novembre 2017 che ci ha permesso di andare ai test di cartagena a febbraio 2018 con una moto già performante e più veloce di quella dell'anno prima di circa mezzo secondo. Ho rivisto e rifatto il movimento della forcella e del mono posteriore usando il materiale wp che gia avevano a disposizione. L'inizio dell'anno è stato senza parole e con una soddisfazione indescrivibile. Nelle prime 6 gare con Thomas Brianti abbiamo vinto 4 gare, e se non c'era una caduta e un guasto tecnico ne vincevamo 6 su 6. Doti invece pur essendo all'esordio era sempre nei primi dieci, quindi dimostrazione di un bel passo e costanza. Poi da li il, brusco cambio di regolamento che ci ha messo in ginocchio. Un enorme limitazione dei giri motore e peso ci ha mandato incredibilmente nelle retrovie. Ma la voglia del pilota e del team di ritornare nelle posizioni che contano ci ha permesso sul fine della stagione di tornare nelle prime posizioni

Nel campionato del mono SBK e SS con Goeleven invece ci son state molte delusioni.... e ci sono poche parole da spendere....Abbiamo iniziato con due piloti in ss, Micheal Canducci che si è infortunato subito in australia ed è stato costretto al ritiro, e Lachlan Epis che si è ritirato dopo poco per mancanza di risultati. Sostituti da Stange e Iturrioz, il primo, ragazzo tedesco giovane, esordiente in tutte le piste è cresciuto pista dopo pista fino a rientrare in alcune occasioni anche in superpole 2 e finire delle gare in buone posizioni dopo grandi lotte divertenti, purtroppo per iturrioz anche lui esordiente argentino ha fatto sempre molta più fatica facendo però una bel fine settinana proprio nella ggara di casa in argentina ma costretto ad una gara difficile per un problema tecnico.

Per Roman Ramos invece alti e bassi, casuati da una mancata messa a punto dell'elettronica che rendava la moto molto poco gestibile e noiosa da guidare. Roman che è sempre stato un gran lottatore e non si è mai tirato indietro, durante questo anno l'ho visto soffrire molto, dispiaceva molto anche a me vederlo cosi, ma eravamo un pò nelle mani di altri. Peccato, perche si sarebbe meritato la sua moto, invece era costretto sempre a ripetere che non si sentiva la sua moto....

2017 un'anno a dir poco strepitoso

Le soddisfazioni tolte quest'anno sono state veramente tante....in tutti i campionati, dalla categoria regina del mondiale SBK, al National trophy, alle corse su strada nel campionato velocità in salita.

 

Un anno ricco di vittorie, anche se in sbk non abbiamo potuto vincere, le gare finite nella top ten, e le due superpole 2 ottenute sudando, concentrandosi e lottando all'ultimo decimo, valgono come vittorie.....grazie al nostro grandissimo pilota, Roman Ramos, che mai si da per vinto e ci crede sempre fino all'ultima curva, una grande forza psicologica. Anche questo anno ci siamo riconfermati primo pilota kawasaki privato e primo team privato in classifica generale stando sempre davanti a chi ha provato in tutti i modi a metterci i bastoni tra le ruote.

Nel mondiale supersport invece è stata una stagione un po' travagliata, motivi che vanno oltre la tecnica, Gino Rea ha avuto un inizio di stagione un po' difficile per vari problemi personali cose piano piano andate a risolte da metà stagione e che hanno dimostrato che si poteva fare veramente bene, un sesto posto, alcuni noni posti e qualifiche dove riuscivamo spesso a partire nei dieci. Purtroppo è stata pagata molto l'incompetenza di un meccanico inglese che lavorava sulla moto di Gino e che ha compromesso molti risultati.

Kazuki Watanabe secondo me ha fatto una buona stagione, al suo esordio nel campionato del mondo supersport, senza conoscere un tracciato, ha fatto delle gare altalenanti che oscillavano dal 10 al 20 posto, la differenza senza dubbio l'avrebbe fatta nel 2018 visto che avrebbe conosciuto i tracciati sui quale avrebbe corso. Purtroppo ha preferito tornare nel campionato giapponese superbike in sella a suzuki.  

Nel campionato italiano velocità in salita con i miei piloti abbiamo vinto tutto. Categoria 600 stock 1° con David Lignite in sella alla Kawasaki zx6r '09, 3° Adriano Pagli in sella alla Yamaha R6 '99 segnando dei tempi a dir poco pazzeschi! 5° Fabio Giusto con MV f3 675, 6° Fabio Brando con Triumph daytona 675. ci tengo di cuore anche a ringraziare Cristian Ciullo e Matteo Stivanello, tutti ragazzi che si fidano ciecamente del lavoro che faccio e che mi danno grandi soddisfazioni.

Nella categoria 600 open un grande Yuri Storniolo, classificato 2° su suzuki gsxr 600 '07 e che tutti gli anni migliora e scala la vetta del podio!

 

Nel campionato italiano CIV 2017 altre grandi soddisfazioni. Quest'anno facevo parte per il primo anno del Team Tmf dove ha corso Michele Magnoni su Kawasaki zx6r '09 e Davide Fabbri su Yamaha R6 del 2008 nel National Trophy 600. Davide è un pilota all'esordio ed è cresciuto molto in questi mesi pronto per fare una grande stagione nel 2018, Michele invece ha fatto una stagione pazzesca. Su 7 gare 5 vittorie, un secondo posto e un terzo e 5 pole position aggiudicandosi con una gara di anticipo la vittoria del campionato. Stagione indimenticabile.  

Speriamo di continuare cosi nel 2018 e perchè no, migliorarsi ancora. Grazie a tutti voi che mi date sempre fiducia e mi scegliete come tecnico!

Di nuovo vittorie nella stagione 2016 Endurance moto storiche!

Anche quest'anno il team di Pistoia "Scuderia Officine Toscane" è riuscita nell'impresa di fregiarsi di un nuovo titolo, in particolare la compagine locale ha conquistato il Campionato Italiano Endurance Vintage cat Maxi Open conquistando 49 dei 60 punti disponibili.

 

Le gare che hanno visto protagonista la moto Segoni Special del 1976 motorizzata Kawasaki 1000cc si sono svolte presso i circuiti di Vallelunga, Adria e Misano Adriatico. 

 

Questo ulteriore successo va ad arricchire il già importante palmares che vede conquistati 3 titoli europei (2013,2014 e 2015) nella Cat 1000 e 1 titolo italiano (2016) nella Cat Open.

 

Si ringraziano i piloti Emiliano Bellucci e Samuele Sardi per la splendida stagione, i responsabili tecnici Stefano Pellegrini e Roberto Romeggini, tutti i ragazzi che accompagnano queste trasferte.

 

La nuova cartuccia Bitubo JDH e le sospensioni posteriori Bitubo WMB messe a dura prova durante le gare di durata hanno fatto la differenza. 

Presentato oggi il Team e il reparto corse RMU Racing

Comunicato Stampa


REGGIO E. 13 FEBBRAIO 2016 –  E’ stata presentata oggi la scuderia ufficiale

RMU Racing 2016 che parteciperà al Campionato Italiano Velocità. L’evento è
avvenuto all’interno del modernissimo nuovo reparto corse di Via Umberto
Boccioni 3 a Reggio Emilia, sede anche della scuola RMU Mechanics Academy.

I piloti sono, per la classe Moto 3, il confermatissimo Campione Italiano
PreMoto 3 uscente, Celestino Vietti, torinese di Coassolo, che correrà con
una moto RMU inedita dotata di nuovo propulsore 250cc prodotto a Mancasale.
Vietti fa parte del gruppo di talenti italiani selezionato dal team VR 46
Riders Academy. 

Nella classe PreMoto 3 250cc correranno il napoletano Davide Baldini, 8°
l’anno scorso con RMU, il fiorentino di Rignano sull’Arno Lorenzo Bartalesi
e il genovese Riccardo Rossi. 

Nella classe PreMoto 3 125cc ben tre piloti romagnoli: il cesenate Elia
Bartolini, Campione Italiano in carica MiniGP 50cc con RMU, Raffaele Fusco
da Bellaria e il riminese Thomas Rossi. Con loro il salaernitano di
Pontecagnano Faiano Gianluca Sconza e il palermitano Benedetto Rasa.

Potenziato anche il reparto tecnico che potrà avvalersi in qualità di
consulenti e preparatori dei piloti dell’asso della Superbike e Supersport
Gianluca Nannelli e di Pietro Bagnaia. La parte performance sportiva sarà
curata da Giorgio Bonfigli, mentre Simone Corsini sarà il tecnico delle
sospensioni Ohlins. Elettronici di pista Valeria Wilkes, Davide Gubellini e
Mattia Sereni, motorista Daniele Corradini, capo tecnico Davide Gibertini
coadiuvato da Andrea Masoni. 

La squadra è diretta dai fondatori Alessandro Ruozi, più volte Campione
Italiano e Ramona Gattamelati team Co Ordinator. Ha presentato il
giornalista professionista e responsabile della comunicazione del team
Stefano Bergonzini. 

La prima uscita in pista è in programma ad aprile per i test collettivi del
CIV a Misano Adriatico. 

CALENDARIO CIV 2016
TEST: 16/17/18 Marzo - MISANO
ROUND 1/2: 14/15 MAGGIO – VALLELUNGA
ROUND 3/4: 02/03 LUGLIO – MUGELLO
ROUND 5/6: 30/31 LUGLIO – MISANO
ROUND 7/8: 03/04 SETTEMBRE – IMOLA
ROUND 9/10: 08/09 OTTOBRE – MUGELLO

Media relations:press@studiobergonzini.com gsm+39 338 7450815


RMU Moto (divisione della Reggiana Macchine Utensili) è nata nel 2009 con
l'obiettivo di produrre moto da competizione di cilindrata fino a 250cc. In
6 anni di attività ha vinto ben 25 titoli nazionali e continentali nelle
classi MiniGP 50cc, 70cc, 80cc,PreGP 125cc e PreGP 250cc. Hanno corso e
vinto con RMU Moto: Francesco Bagnaia, Manuel Pagliani, Juan Francisco
Guevara, Fabio Quartararo, Luca Marini, Enea Bastianini, Nicolò
Bulega, Tony Arbolino, Aron Canet, Ferran Hernandez , Davide Baldini,
Celestino Vietti ed Elia Bartolini. Da sempre il DNA dell'azienda è
l'innovazione dimostrata dall'attenzione e dagli investimenti continui del
reparto corse ubicato a Mancasale. Dal 2015 RMU Moto è partner di VR46
Riders Academy nel progetto di valorizzazione dei nuovi talenti del
motociclismo italiano.

 

Vinto anche il Campionato europeo endurance moto storiche!

Grandissima prestazione di passione! Scuderia Officine Toscane è un team senza scopo di lucro, dove tutti lavorano gratis! Si costruiscono tutto in casa, e guardate i risultati, sono due anni che vincono il campionato europeo endurance moto storiche.

Credono nella loro moto Segoni con motore kawasaki 900, conoscono bene la storia di quella moto e gli vogliono bene come una figlia....una grande passione che li porta a fare la 24 ore....e i risultati sono le vittorie! Io ho contrinuito nel mio piccolo a dargli delle sospensioni Bitubo posteriori dedicate per quella moto, e delle cartucce Bitubo anteriori, rivoluzionarie per quella categoria.... un pò di messa a punto e la moto si è trasformata....io personalmente l'ho vista girare sul circuito di Magione guidata dal mio amico Emiliano Bellucci e non credevo ai miei occhi, ne al cronometro ne a vederla girare in pista...incredibile... Un enorme ringraziamento anche a loro che si comportano sempre egregiamente fuori e in pista! Grazie di cuore per i risultati.

Campionato italiano 125 sp, conquistato!

Ebbene si, nel corso degli anni, dopo decine di vittorie, pole position, record di pista con i tanti piloti a cui seguo le sospensioni sui 125 sp, abbiamo vinto un altro titolo! Federico Drago, super appassionato e velocissimo nella categoria, è salito sul gradino del podio! quello che mi colpisce di lui è la tenacia, la voglia di fare e di andare avanti nonostante a volte le mille difficoltà...fa tutto da se, con sua moglie, nessun aiutante e da adesso anche col piccolo nuovo arrivo!sempre gentilissimo con me ed educato, lo ringrazio profondamente per questi anni di vittorie! Grazie Federico!! In bocca al lupo per il futuro!

Federico Drago e la sua Famiglia, insieme a festeggiare il titolo!

Stagione 2015, il grande passo, World SBK!

Dopo tanti anni siamo arrivati nel Campionato del mondo Superbike e con grandi e inaspettati risultati.

Senza dubbio, una stagione molto faticosa, non tanto dal lato fisico, ma mentale, le cinque moto del team Kawasaki Go Eleven hanno dato il loro da fare. Una superbike guidata dall'esordiente Roman Ramos, due supersport guidate da Christian Gamarino e e due stock 600 rispettivamente da Toni Finsterbusch e Ricarda Neubauer.

In Superbike abbiamo stupito tutti, dagli appassionati, agli addetti ai lavori, la dorna e i team concorrenti e ufficiali. La nostra moto fatta interamente da noi, con scelte e componenti completamente diversi da quelli delle altre moto si è rivelata funzionante e molto competitiva. siamo arrivati in australia senza averla mai messa in moto e con molti dubbi e invece si è rivelato subito un progetto competitivo. I risultati lo dimostrano, vari decimi posti, settimi a imola, vari dodicesimi ci hanno permesso di stare davanti costantemente a tre-quattro moto ufficiali. Grandissima soddisfazione! Posso dire che è la prima volta dove stampa e non solo hanno riconosciuto il grande lavoro fatto.

Roman, esordiente anche lui in questa classe e con molti circuiti sconosciuti ha sempre avuto una grinta e un impegno da vendere! Sempre corretto nei nostri confronti e senza mai lamentarsi, un gran pilota. 

L'unica pecca, le superpole, dove ci abbiamo messo un pò ad usare la gomma da tempo sia come moto che come guida e quindi le nostre griglie non erano delle migliori anche se poi ci rifacevamo in gara! 

Comunque un anno intenso e siceramente molto bello e appassionante...

In supersport, buona stagione anche li, è stato un crescere continuo, ciò, da soddisfazione e serve a vedere i miglioramenti del buon lavoro.

I due piloti: Christian Gamarino e il nuovo arrivo, lo svizzero Dominic Schmitter.

Siamo stati contenti della stagione ma potevamo fare di più. Dominic partito subito estremamente forte, costantemente nei primi 10 in piste a lui sconosciute e con avversari di tutto rispetto ha avuto un calo durante la stagione, spesso dovuti da fattori esterni....un peccato perchè avevo visto in lui una grinta e una voglia di dimostrare rara...

Gamarino invece è partito sotto le aspettative per poi crescere durante ogni gara e salire di posizione, migliorare tempi e distacchi, ha fatto un buon lavoro anche se doveva partire subito con i risultati di metà stagione. Lo vedo perà molto bene per la prossima stagione, ha fatto dei gran passi avanti di testa e di conduzione gara.

Durante la stagione ci sono stati delle belle lotte e dei bei frangenti che dimostrano quanto la nostra squadra e i nostri piloti possano stare nelle prime posizioni, serve un pò di costanza e la troveremo!

Il 2016 si prospetta bello carico con la conferma della Superbike guidata sempre da Roman Ramos e le due supersport guidate da Chritian Gamarino e la new entry Ondrej Jezek. Secondo me una gran coppia, mi hanno già dato ottime sensazioni nei due giorni di test svolti a Vallelunga. Calma e professionalità e sopratutto gran tempi fatti in scioltezza! Siamo una grande squadra mossa dalla passione e con piccole risorse rispetto ai grandi team! Dimostrazione che per grandi risultati non servono solo i soldi!

Il team Kawasaki Go Eleven 2015 al completo
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© Simone Corsini 2014